La Storia

LE SEDI DI PISA E CASCINA
La sede di Pisa 
L’Istituto Statale d’Arte “Franco Russoli” nasce nel 1962 a Pisa per iniziativa di Ferruccio Ferri, noto pittore e preside di Istituti Statali d’Arte, con incarichi ministeriali.
L’iniziativa era rivolta a fondare un istituto, unico in Italia per la lavorazione del vetro e del cristallo. Veniva così colmato un deficit presente nel sistema formativo pisano, cioè la mancanza di un indirizzo di studi di tipo artistico.
Dopo varie traversie, trova la propria sede presso i dismessi locali della Corte d’Assise che, almeno per i primi tempi, assolve dignitosamente alla propria funzione. Nel 1963, la direzione della scuola viene assunta da Mino Rosi, che manterrà questo incarico fino al 1978. Personalità pisana di grande rilievo, che le dà un forte impulso e ne sancisce l’affermazione a livello nazionale, come unica scuola in cui è presente il ciclo completo della lavorazione del vetro, dalla soffiatura alla decorazione con varie tecniche, alla vetrata.
Dal 1983 al 2006 Ilario Luperini è il nuovo preside Dell’Istituto Statale d’Arte di Pisa. Molti i suoi meriti in quegli anni: è suo il merito di aver gestito e ottenuto il trasferimento nell’attuale sede di via San Frediano, vista ormai l’inadeguatezza della ex Corte di Assise sia per la fatiscenza delle strutture edilizie che per i crescenti bisogni di una scuola d’Arte moderna.
Sempre del Preside Luperini il merito all’intitolazione della scuola a Franco Russoli, funzionario della Sovrintendenza alle Antichità e Belle Arti prima a Pisa, poi a Milano dove portò la sua visione di indirizzo della grande Brera, divenuta fonte d’ispirazione che anima l’attuale istituzione braidense riannodando la continuità fisica, oltre che ideale, con l’ottocentesca Accademia di Disegno; uno dei più prolifici e importanti critici d’arte militante del dopoguerra oltre che grande divulgatore.
Il preside Luperini ha consentito a questa scuola di divenire punto di riferimento nazionale nel panorama dell’istruzione artistica italiana con pubblicazioni, articoli su “Riforma della Scuola”, numerosi libri pubblicati, convegni. A lungo componente di numerose commissioni e gruppi di lavoro organizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione e Ispettorato per l’Istruzione Artistica.
L’attuale sede, recentemente oggetto di un accurato e profondo restauro, si trova nel cuore della città universitaria, tra il Lungarno e la Piazza dei Cavalieri, facilmente raggiungibile con il trasporto pubblico (treno e autobus urbani ed extraurbani) e consente di fruire del patrimonio artistico e culturale della città perché favorisce l’opportunità di visite a monumenti, musei, archivi e biblioteche, nonché la partecipazione a mostre, convegni, conferenze, incontri e spettacoli cinematografici e teatrali, selezionati per la loro utilità formativa.
La sede è provvista di strumentazioni e attrezzature adatte alle necessità della ricerca e delle produzioni artistiche contemporanee.
La sede di Cascina
Fin dalla sua istituzione, l’Istituto Statale D’Arte di Cascina ha avuto nella provincia
di Pisa una particolarissima collocazione all’interno del tessuto socio – economico del Comune di Cascina e dintorni. La scuola, infatti, deve la sua nascita alla volontà della
Società Operaia di Cascina che intendeva così risolvere le sue esigenze di vita e di lavoro creando una manodopera qualificata.
Nel 1871 la Società Operaia apre la “Scuola di Disegno“,che viene poi chiusa nel 1876 per mancanza di mezzi. Nel 1896 la scuola viene riaperta con il nome di “Scuola di Disegno Industriale“ per diventare la “Regia Scuola di Arte Applicata all’industria”, con durata quadriennale, nel 1908. Nel 1925, la scuola passa dalla tutela del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio al Ministero della Pubblica Istruzione e vengono introdotti insegnamenti letterari e scientifici come storia dell’arte, matematica, tecnologia.
Nel 1931 la scuola prende il nome di “Regia Scuola d’Arte del Legno”; il corso di studi comprende le sezioni: Ebanisti, Intagliatori, Scultori in legno, e Intarsiatori; viene strutturato in corso triennale inferiore comune a tutte le sezioni e corso biennale
superiore specializzato per ogni sezione. Dal 1927 la sede viene stabilita nell’attuale palazzo storico in Via Tosco Romagnola, nel centro storico cittadino.
Dal 1 settembre 2008, l’Istituto Statale d’Arte di Cascina perde la sua autonomia e viene,con decreto dalla regione Toscana l’aggregazione a con l’Istituto Statale d’Arte
“Franco Russoli” di Pisa.
Essa è facilmente raggiungibile con tutti i mezzi pubblici ed è provvista di strumentazioni e attrezzature adatte alle necessità della ricerca e della produzione artistica contemporanee.
Ferruccio Ferri, il fondatore dell’Istituto d’Arte di Pisa
Ferruccio Ferri nasce a Fauglia, nella provincia di Pisa, il 24 marzo 1911, e muore a Pisa nel 1989 all´età di 78 anni. Nell´infanzia, dimostrando una spiccata attitudine e abilità al disegno, ha come primi maestri i fratelli pittori post-macchiaioli Francesco e Luigi Gioli che presso Fauglia avevano una villa con una tenuta.
Inizia, su consiglio di Luigi Gioli, gli studi a Pisa (dal 1922 al 1927) alla Scuola di Arti e Mestieri di via San Frediano, discepolo del maestro di pittura Curzio Rossi, da lui stesso ricordato con affetto per i severi insegnamenti tecnici tra i quali l´affresco. Li continuerà per cinque anni, compreso il conclusivo corso biennale di Magistero, all´Istituto d´arte di Porta Romana a Firenze, alla sezione di pittura, allievo di Gianni Vagnetti, giovane maestro aperto e innovatore.
Negli anni ´20 e ´30 partecipa a Pisa alle numerose mostre periodiche al Palazzo alla Giornata, alle rassegne sindacali al teatro Verdi di livello provinciale e nazionale, alle interregionali di Firenze. Durante queste mostre conosce diventandone amico, Lorenzo Viani, artista dalla grande e complessa personalità e talento. Ferri che nutre per lui una forte stima ed ammirazione, andrà spesso a trovarlo, durante le estati, nella sua città, Viareggio, in quegli anni ricca di iniziative culturali con personaggi come D´Annunzio, Papini, Marinetti, Oietti, Gentile e tanti altri. Alle mostre pisane espone con altri artisti, da lui stesso ricordati nei suoi scritti memoriali, quali, oltre al Viani, Pizzanelli, Viviani, Pizzarello, Carlini, Sementa, Bonfanti, Volpi, Casini, Tamburini, Consortini scultore e Griselli.
Quelli di Firenze sono anni vivi, dinamici per la sua formazione, considerando anche le importanti mostre e iniziative culturali contemporanee. Conosce Marinetti e Felice Carena, stringe molte amicizie tra le quali Thayath, Soffici, Papini, Martini, Conti, De Grada, Libero Andreotti.
Nel 1938, a soli 27 anni, Ferruccio Ferri giunge a Siracusa, con la nomina ministeriale che gli assegna la cattedra di Pittura Decorativa nella scuola d´arte della città.
Bene descrive questi momenti il critico d´arte Marco Goracci, attento e sensibile interprete di stati d´animo, nella monografia a lui dedicata. “Ferri, i primi giorni in Sicilia, constatata la distanza da casa, i disagi del viaggio, l´ambiente e il clima diversi, pur essendo abituato alle distanze e ai distacchi affettivi, ebbe qualche dubbio, se rimanere o accettare altre nomine, pervenute nel frattempo, in luoghi più prossimi alla sua terra; quando gli fu consegnata, appena dieci giorni dopo il suo arrivo, un´altra nomina del ministero, quella di direttore con l´obbligo della cattedra di pittura come si usava nelle scuole più piccole, si rese conto che quella era la strada segnata dal destino”1.
Rimarrà a Siracusa per ben sedici anni, dal 1938 al 1954.
Dà tantissimo di sé, nella sua giovinezza, a quella scuola e agli allievi, mai dimenticati, che lo ricambieranno con profondo affetto.
Già fidanzato a Fauglia, si sposa nel 1939 con Sara Ughi dalla quale avrà due figli; Laura (Fauglia 1940) e Franco (Siracusa 1947).
Nel 1954 riceve la nomina come direttore della Scuola d´Arte di Pesaro, che diventerà un grande istituto plurisezionale al quale dedicherà ventidue anni della sua vita.
Anni di intense attività. Si dedica all´impegno scolastico partecipando direttamente alle esperienze didattiche nelle numerose sezioni o indirizzi della scuola, spesso insegnando agli stessi studenti. Porta avanti il lavoro personale di pittore, continuando a partecipare a numerose mostre nazionali collettive e personali, tra le quali una Biennale di Venezia e quattro edizioni della Quadriennale di Roma.
Riceve ed accetta numerosi incarichi ministeriali, ne citiamo solo alcuni. Nel 1959 è impegnato nella istituzione della Scuola d´Arte di Forlì; nel 1961 segue l´istituzione e l´organizzazione didattica dell´Istituto d´Arte di Arezzo, da lui diretto il primo anno; nel 1962 istituisce l´Istituto Statale d´Arte di Pisa, scuola che era succeduta a quella da lui frequentata da ragazzo, ne organizza l´impianto didattico organico e lo dirige per un anno.
Da relazioni dattiloscritte dell´epoca risulta che il prof. Ferruccio Ferri prese contatto con le autorità locali: Provveditore agli Studi, Prefetto, Comune di Pisa, Camera di Commercio, al fine di fondare in questa città un´istituto d´arte che rispondesse alle esigenze della città stessa e del territorio che va da Livorno con tutta la sua provincia, fino a Pontedera ed Empoli.
Da una indagine svolta in quegli anni era emersa la necessità di realizzare una scuola che recuperasse le tradizioni artigiane del territorio e che favorisse lo sviluppo delle attività legate all´artigianato e alle sue capacità produttive. La scuola avrebbe dovuto avere un´importanza nazionale ed essere l´unica in Italia per la lavorazione artistica del vetro e del cristallo.
All´Istituto d´Arte di Pisa furono attrezzati laboratori di soffiatura, di incisione ad acido e sabbia, di incisione a ruota-mola verticale, di molatura piana, di vetrata artistica: unica scuola in Italia come la scuola di Faenza per la ceramica e quella di Urbino per le arti grafiche.
La sede dell´istituto di Pisa, individuata dall´Amministrazione Comunale, avrebbe dovuto essere in via San Frediano, dove ha sede l´università, strada che sbocca in Piazza dei Cavalieri. Un posto centralissimo dove hanno sede facoltà prestigiose come l´Istituto di Fisica e la Scuola Normale Superiore. Questo non fu possibile attuarlo, i locali erano occupati dall´Istituto Professionale e da alcune sezioni dell´Istituto Industriale, che in anni successivi sarebbero state trasferite altrove; così la prima sede venne realizzata in locali situati in via San Casciani.
Furono ritenute importanti le considerazioni sugli aspetti dei territori e delle città limitrofe: Pisa era un centro importantissimo di cultura e di studi con la presenza di numerose scuole medie inferiori e superiori con diverse facoltà universitarie. Sempre in Pisa erano presenti grandi industrie vetrarie di livello europeo: la “Saint Gobain”, la “Vis” per i cristalli duri e la “Genovali” per il vetro soffiato di tipo artistico artigianale con i suoi numerosi forni di fusione. Molto famose erano anche le antiche vetrate policrome artistiche della città, nelle chiese romaniche e gotiche.
Ferri, nel suo ruolo di Preside, dava un costante contributo con interventi specifici alla didattica relativa all´insegnamento di varie discipline di indirizzo quali, per esempio, Arte della Ceramica, Ebanisteria e Arredamento, Arte dei Metalli (oreficeria, smalti, cesello, ferro battuto, ecc.), Architettura, Arte del Vetro, occupandosi fattivamente della creazione dei relativi laboratori.
“Era pure orgoglioso non solo di aver sempre tenuto vivo l´interesse delle scuole da lui dirette per la partecipazione a mostre, conseguendo numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, ma anche dei molti giovani allievi da lui avviati verso l´insegnamento delle arti applicate, oltre a coloro grazie a lui affermati come artisti ed artigiani di valore, dai lusinghieri riconoscimenti”2.
A Pisa, dopo l´Accademia di Belle Arti del Granducato di Toscana, operante fino ai primi dell´800, si avrà una scuola di tirocinio con alcune sezioni prettamente artistiche (Decorazione pittorica, Decorazione plastica, Ferro battuto, Intaglio in legno). Questa scuola, che per molti aspetti si poteva considerare scuola d´arte anche se denominata “Scuola Industriale”, cessò di funzionare prima della seconda guerra mondiale (1940) per il decadimento delle sezioni artistiche. Ferruccio Ferri aveva frequentato proprio quella scuola da ragazzo, prima di proseguire gli studi a Firenze.
Dell´Istituto d´Arte di Pisa, oggi Liceo Artistico”F.Russoli”, il prof. Ferruccio Ferri è stato l´ideatore, il fondatore e il primo direttore. Durante il primo anno, 1962, predispose la prima pianta organica con gli insegnanti specifici e designò uno di loro, il prof. Mino Rosi, come suo successore a partire dall´anno scolastico 1963-64, proponendolo all´Ispettorato per l´Istruzione Artistica del Ministero.
Nel 1975, per gravi motivi di salute, interruppe il servizio e nel 1976 venne ad abitare a Pisa, precisamente a Ghezzano nel vicino comune di San Giuliano Terme riunendosi ai figli Laura e Franco. Malgrado i suoi mali riuscì a ristabilirsi e continuare la tanto amata attività di pittura. In quest´ultima fase della vita il lavoro ritornò ad essere intenso; continuò le ricerche iniziate a Pesaro come i grandi collages con le stoffe policrome rivolte ad astrazioni formali, scoprendo successivamente nuove soluzioni di rappresentazione poetica dell´uomo in chiave simbolica, ironica,espressionistica e metafisica. Espone instancabilmente con varie personali a Livorno, Pesaro, Pisa, delle quali due antologiche (Pesaro, Palazzo Lazzarini 1983- Pisa, Palazzo Lanfranchi 1985).
Ferruccio Ferri è stato pittore di grande intensità emotiva, poliedrico, con forte sensibilità di ricerca espressiva nelle tematiche rappresentative. Ha partecipato a numerose esposizioni collettive e personali fra le quali la Biennale di Venezia del 1948 e quattro edizioni della Quadriennale di Roma negli anni ´50 e ´60. Ha intrattenuto un efficace rapporto con Giulio Carlo Argan e con l´amico pittore Remo Brindisi, dei quali il figlio Franco conserva una significativa corrispondenza epistolare.1,2 Marco Goracci, FERRUCCIO FERRI (Fauglia 1911- Pisa 1989). UN PITTORE TOSCANO A SIRACUSA Edizioni Lussografica. Dicembre 2011.

Testo di:
Aldo Filippi
Laura Fabrizio
Franco Ferri

Ferruccio Ferri mentre lavora nel suo studio
Ferruccio Ferri insieme ad un gruppo di Futuristi all’inaugurazione della mostra d’Arte Futurista a Palazzo Feroni a Firenze nel gennaio 1933
Si riconoscono al centro con il papillon Filippo Tommaso Marinetti, Marisa Mori, Fortunato Bellonzi, Enrico Prampolini, Benedetta Cappa, Fortunato Depero, Ardengo Soffici, Gerardo Dottori, Giulio D’Anna. Terz’ultimo a destra, Ferruccio Ferri.
Opera di Ferruccio Ferri
Opera di Ferruccio Ferri
Opera di Ferruccio Ferri

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