Elezioni RSU 2018
PRINCIPALI SCADENZE ELEZIONI RSU 2018
- 14 febbraio inizio raccolta firme per presentazione liste
- 23 – 28 febbraio insediamento della commissione elettorale
- 9 marzo termine presentazione liste
- 17 – 18 – 19 aprile votazioni
- 20 aprile scrutinio
Perché i Cobas partecipano alle elezioni RSU e perché sono fondamentali le candidature, la partecipazione e i voti di tutti/e voi
Il 17, 18 e 19 aprile 2018, si svolgeranno nelle scuole le elezioni delle RSU, su Liste da presentare tra il 14 febbraio e il 9 marzo.
Abbiamo partecipato con grande impegno a tutte le precedenti elezioni, pur coscienti dei molti limiti di questa forma di rappresentanza sindacale e della consapevolezza che se gli eletti RSU fanno gruppo intorno al “preside padrone”, possono concorrere a svuotare di ruolo gli organi collegiali. Negli ultimi tempi, soprattutto con la legge 107/2015 è aumentata la pressione dei presidi e del MIUR per l’esautoramento dei poteri contrattuali delle RSU e per la loro subordinazione alle decisioni “padronali/aziendali”, malgrado le numerose lotte sindacali e vertenze giuridiche che abbiamo fatto per impedire la minimizzazione degli organi collegiali, e contenere il dominio e l’arbitrio dei dirigenti scolastici.
Noi ci siamo battuti decisamente contro la cosiddetta “Buona scuola”, la frammentazione della scuola pubblica, la sedicente “autonomia scolastica” e la logica aziendale che obbligano a centinaia di ore di Alternanza scuola-lavoro e hanno prodotto il proliferare di “progetti” e “competenze” che hanno svilito la qualità dell’istruzione, mettendoci in contrasto anche con l’uso ricattatorio del fondo d’Istituto e dei “premi”. Pur tuttavia, i COBAS hanno sempre partecipato alle RSU per renderle strumento di conflitto e di contrattacco nei confronti della scuola-azienda, consapevoli però che solo un’ampia partecipazione può farci ottenere vittorie significative. E con lo stesso spirito ci apprestiamo, con la vostra partecipazione, ad affrontare le prossime elezioni RSU.
In questi diciotto anni cosa hanno fatto le RSU Cobas?
Nella palude diffusa dell’immiserimento materiale e culturale della scuola pubblica, nella restrizione dei diritti di tutti/e i lavoratori/trici e nel quadro dell’attacco ai poteri degli Organi collegiali, le RSU Cobas hanno:
- a) garantito la diffusione e la trasparenza dell’informazione;
- b) arginato il processo di aziendalizzazione della scuola, avviato fin dai tempi di Berlinguer e aggravato dai suoi successori fino alla l. 107;
- c) combattuto il diffondersi degli atteggiamenti autoritari e arroganti di tanti presidi;
- d) coinvolto i/le lavoratori/trici nell’organizzazione del proprio lavoro, cercando di garantire a docenti e Ata l’accesso a tutte le attività in modo non discrezionale;
- e) permesso il recupero salariale attraverso una redistribuzione più equa del Fondo d’istituto;
- f) impedito l’espandersi di inutili progetti.
In generale, le nostre RSU si sono battute contro la scuola-azienda, la scuola-miseria e la scuola-quiz dell’Invalsi elemento di devastazione dell’istruzione.
Abbiamo lottato per massicci investimenti nella scuola pubblica e per un significativo recupero salariale di quanto perso da docenti ed Ata negli anni; per l’assunzione di tutti i precari che da tempo lavorano nella scuola con pari doveri, ma diritti ridotti rispetto agli “stabili”.
Nell’ultimo triennio, le RSU Cobas hanno sostenuto la denuncia e lo smascheramento della “Cattiva Scuola” di Renzi che riassume in un unico Piano tutto il peggio dell’aziendalizzazione, della gerarchizzazione e dell’immiserimento materiale, culturale e “quizzarolo” della scuola pubblica, imposti nell’ultimo ventennio da tutti i governi di centrodestra e centrosinistra, a braccetto.
Le RSU Cobas sono state in molte scuole strumento di difesa immediata per tutti/e coloro che non intendono piegarsi ai superpoteri e agli abusi che molti presidi, al riparo della legge 107 e delle sue aberrazioni, esercitano quotidianamente nelle scuole, causando enormi danni alla didattica e alla collegialità del lavoro scolastico: superpoteri (assegnazione a proprio piacere del “premio”, chiamata diretta dei docenti, distribuzione arbitraria cattedre e/o potenziamento, ecc.) che disgregano il tessuto collaborativo nelle scuole, dando luogo a soprusi continui nei confronti dei docenti ed ATA che non si piegano alle sciagurate logiche aziendalistiche.
Ad esempio, abbiamo ottenuto come COBAS una importantissima vittoria nel conflitto all’Istituto Boselli di Torino contro il trasferimento illegale di Pino Iaria, membro dell’Esecutivo Nazionale COBAS e “storica” RSU in tale scuola, e di altri suoi colleghi, dimostrando, grazie ad una sentenza limpidissima del Tribunale di Torino, che i dirigenti non possono annullare le decisioni degli Organi Collegiali.
Però, nelle scuole dove non ci sono RSU non disposte a subire soprusi analoghi, all’arbitrio dei dirigenti non si oppone resistenza, per paura o opportunismo, e l’abuso finisce per diventare legge “de facto”.
Più in generale, dobbiamo impedire che l’eventuale inserimento dei più distruttivi articoli della legge 107 nel nuovo contratto, chiuda definitivamente docenti ed ATA nella “gabbia” della scuola aziendalistica:
– in cui dilaga una grottesca Alternanza scuola-lavoro, forma sfacciata di addestramento al lavoro gratuito o sottopagato, che spesso diseduca e sottrae centinaia di ore di scolarità;
– che impone i quiz Invalsi per valutare le scuole, i docenti e gli studenti;
– che usa il famigerato “premio” per fidelizzare gli insegnanti più “collaborativi”;
– che ha disperso illegittimamente (come dimostrato nei tribunali) in tutta Italia migliaia di colleghi e colleghe con un “algoritmo confuso” e non ne permette il loro rientro, e utilizza la chiamata diretta da parte dei presidi per aumentare la conflittualità tra docenti e formare una sorta di “aristocrazia” che, senza alcun merito, riceve significative integrazioni salariali a patto di fornire sostegno pieno alle logiche aziendalistiche;
– che impone un nuovo percorso a ostacoli per coloro che vorrebbero insegnare e intanto vuole cacciare coloro che in questi anni hanno contribuito a far funzionare la scuola: precari/e oltre i 36 mesi e diplomati/e magistrali;
– che accelera l’immiserimento della scuola, materiale (in 30 anni la spesa statale per l’istruzione si è ridotta dal 13,2% all’8,6%) e culturale (con quiz, test, “competenze”, ecc.);
– che sanziona l’ulteriore impoverimento di docenti ed ATA ai quali nel nuovo contratto – dopo quasi dieci anni di blocco contrattuale durante i quali abbiamo perso circa il 20% del salario reale, verrebbe elargita solo l’offensiva elemosina di 50 euro al mese, mentre ai presidi, a conferma dei loro dilatati poteri, verrebbe assegnato un aumento dieci volte tanto, di 500 euro netti mensili.
Quali sono i compiti delle RSU Cobas?
Le RSU COBAS debbono continuare a svolgere il ruolo fondamentale sinora svolto per:
– la difesa dei diritti di docenti e ATA e per il rispetto delle regole, spesso violate dai dirigenti scolastici;
– rilanciare la democrazia sindacale con particolare riferimento al diritto di assemblea;
– una adeguata circolazione dell’informazione;
– contrastare la riduzione degli organici di docenti e ATA, e del tempo scuola;
– tutelare e valorizzare il lavoro dei docenti e degli ATA opponendosi a qualsiasi modalità di divisione della categoria;
– ottenere trasparenza ed equità nella gestione del fondo d’istituto.
Il compito delle RSU COBAS è impegnativo, ma può essere meno gravoso se non ci si sfinisce in estenuanti trattative, tenendo anche presente che è possibile e coerente non firmare una contrattazione che non si condivide, soprattutto quando la controparte non fornisce le dovute informazioni. Inoltre, la RSU COBAS non deve diventare colei che si fa carico da sola della risoluzione di ogni vertenza individuale, ma cercare piuttosto di sollecitare la più ampia partecipazione alla difesa del corretto funzionamento dell’attività scolastica e del massimo rispetto dei diritti e dei doveri dei suoi protagonisti. In tal senso, è importante il collegamento con le sedi territoriali COBAS, alle quali la RSU, oltre ovviamente il/la singolo/a lavoratore/trice, può e deve rivolgersi per la tutela, la consulenza, le vertenze, i contenziosi, i ricorsi, le iniziative di protesta e le denunce massmediatiche contro abusi e soprusi da parte dei dirigenti scolastici e dei loro cortigiani, spesso più realisti del re.
Infine, le RSU COBAS possono svolgere l’importantissima funzione di informare sulle campagne e lotte che i COBAS promuovono a livello nazionale e territoriale.
Per la nostra concezione di RSU, le/gli elette/i COBAS si impegnano a:
1) non concludere trattative con il dirigente scolastico senza aver prima svolto un’assemblea di scuola;
2) agire in maniera trasparente per la difesa dei diritti di tutto il personale;
3) operare per realizzare un’organizzazione del lavoro condivisa;
4) rifiutare qualsiasi trattativa con il dirigente scolastico su tematiche di competenza degli Organi collegiali, rispettandone gli ambiti decisionali;
5) difendere la libertà d’insegnamento e i diritti di docenti e Ata, riguardo a ferie, permessi, fondo d’istituto, ecc.
La rappresentanza sindacale nazionale
Va tenuto presente, infine, che con i voti ottenuti dalle singole organizzazioni sindacali si misura anche la Rappresentatività Sindacale Nazionale che norme antidemocratiche prevedono sia raggiunta solo se si ottiene la media del 5% tra iscritti all’organizzazione ed i voti ottenuti alle elezioni delle singole RSU.
Le elezioni scuola per scuola, ovviamente, avvantaggiano le organizzazioni che hanno la piena agibilità sindacale, mezzi, strutture, sindacalisti di mestiere, e la possibilità di effettuare assemblee in tutti i luoghi di lavoro, cosa a noi sistematicamente negata. Anche questa volta, come nelle precedenti occasioni, noi chiederemo che, come logica e democrazia vorrebbero, la rappresentatività nazionale si ottenga attraverso una elezione su liste nazionali, che possano essere votate da docenti ed Ata, anche se il sindacato preferito non ha candidati per la RSU della propria scuola. Abbiamo sempre chiesto che ci siano due schede elettorali, una per la RSU di scuola e una per stabilire quali sindacati hanno il maggior consenso a livello nazionale.
Ma è altamente probabile che, anche stavolta, i sindacati monopolisti impediranno questa soluzione democratica: e dunque presentare il maggior numero di liste e ottenere il maggior numero di voti è anche un modo per cercare di avvicinarsi alla rappresentatività nazionale.
La RSU Cobas: uno strumento di difesa per voi e per la scuola pubblica
Candidandovi con i COBAS alle RSU, difenderete il valore di civiltà che la scuola come luogo di formazione di individui in grado di interpretare il mondo circostante da soli; come modello di eguaglianza, solidarietà, lavoro collegiale senza gerarchie o subordinazioni, un luogo ostile al razzismo e alla xenofobia, ai privilegi per censo o classe economica.
Ma nello stesso tempo difendete anche voi stessi, perché il potere scolastico, come tutti i poteri, è forte con i deboli e debole con i forti e tende ad infierire con chi ritiene isolato/a, senza difese, organizzazioni alle spalle, competenze sindacali e giuridiche, ma ci pensa bene ad attaccare frontalmente chi invece ha accanto a sé un’organizzazione come i Cobas, combattiva, conosciuta, preparata, militante e rispettata anche dai suoi avversari per la coerenza, la trasparenza, la distanza da ogni potere politico o economico costituito. Rispettata ancor più per il lavoro volontario, militante svolto dai suoi rappresentanti che, unici in Italia e in Europa, hanno costituito un sindacato di decine di migliaia di persone senza nessun sindacalista di professione, ma mettendo a disposizione gratuitamente il proprio tempo libero dal lavoro. Comunque, gli/le eletti/e RSU possono fruire delle ore dei permessi sindacali, gestite autonomamente e svincolate dalla discrezionalità dei presidi, per le attività di formazione, organizzazione e tutela sindacale.
Infine, questa difesa sindacale, in quanto eletti/e come COBAS nelle RSU, sarà fondamentale per i precari/e che, nella loro lotta per vedersi finalmente garantire un lavoro stabile, hanno bisogno di non essere da soli/e ad affrontare il potere dei presidi-padroni.
Per tutte queste ragioni, dunque, vi chiediamo di
CANDIDARVI e FAR CANDIDARE NELLE LISTE COBAS (possono candidarsi anche i precari con nomina fino al 30 giugno o al 31 agosto)
SOSTENERLE e PROPAGANDARLE
VOTARLE e FARLE VOTAREpubblica deve svolgere,