COMUNICATO COBAS SCUOLA
In allegato il documento.
A settembre 2020, come se non fosse accaduto nulla, la scuola, tutta la scuola, presentava le stesse condizioni degli anni precedenti: non è stato ridotto il numero degli alunni per classe per garantire un serio distanziamento; circa 200.000 tra docenti e ATA precari; le stesse vecchie strutture, che nel 60/70% dei casi non rispettano le normative sulla sicurezza, anche quelle precedenti alla pandemia. Al tempo stesso il trasporto pubblico non è stato potenziato e, quindi, nei bus gli studenti sono stretti come sardine; nelle strutture sanitarie i posti Covid non solo non sono stati potenziati, ma addirittura tagliati, con premi ai dirigenti “meritevoli”. Da marzo avevamo indicato gli interventi da attuare, al centro delle rivendicazioni delle mobilitazioni di maggio, giugno e settembre, ma il tempo a disposizione e la stessa pausa estiva con il calo dei contagi sono stati sciaguratamente sprecati.
Ciò nonostante, grazie all’impegno di tutta la comunità scolastica, oggi le scuole sono il luogo più sicuro (o meno insicuro) per gli studenti in confronto a tutti gli altri: il rispetto delle norme sulla sicurezza è garantito dalla vigilanza di docenti e Ata, i contagi sono tra i più tracciabili rispetto all’esterno. Chiudere le scuole aumenta il rischio del contagio, laddove gli studenti inevitabilmente si muoveranno in contesti meno controllati. Ma di fronte al previsto e prevedibile aumento dei contagi, al prossimo collasso delle strutture sanitarie e all’affollamento dei mezzi di trasporto prima alcuni presidenti di regione, poi il governo, hanno scelto di sacrificare la scuola superiore, riproponendo la devastante modalità (sia dal punto di vista relazionale che cognitivo) della Didattica a Distanza, che ha già prodotto significativi e perduranti effetti negativi sulle capacità di apprendimento degli studenti e che rischia di privare di fatto un’intera generazione del diritto allo studio.
Il DPCM prevede solo un 25% di didattica in presenza a fronte del 75% a distanza, qualora le Regioni o gli enti locali o le autorità sanitarie lo richiedano per la presenza di particolari criticità territoriali. Già ieri è stato richiesto in molte regioni con una prevedibile applicazione estesa a tutto il Paese e, d’altronde, una nota ministeriale ha lasciato un solo giorno alle scuole per organizzarsi! Alcuni presidenti regionali hanno addirittura deciso che tutti gli alunni delle superiori, e in Campania anche delle medie, dovranno restare a casa. Al tempo stesso, alcuni dirigenti scolastici stanno decidendo, in modo illegittimo anche rispetto allo stesso DPCM, di tenere alcune classi tutte in presenza e altre tutte con la DAD, senza neanche il 25% in presenza. Senza vergogna, per le pesanti responsabilità politico-amministrative sue e di tutto il governo (nonché dei cd governatori regionali, corresponsabili del disastro delle strutture sanitarie e del trasporto pubblico), oggi la ministra Azzolina si erge a difesa della scuola in presenza. È un atteggiamento schizoide se si pensa alle sue esaltazioni della DAD durante il lockdown e al fatto che il governo, di cui fa parte, ha lasciato passare lunghi mesi senza intervenire con decisione sul fronte dei trasporti, della sanità o degli spazi, lasciando tutta la responsabilità in mano alle singole scuole e recitando oggi un gioco delle parti veramente stucchevole.
Noi vogliamo la scuola in presenza e in sicurezza. Siamo ancora in tempo per cambiare rotta. Il governo investa immediatamente su sanità, scuola e trasporti, a partire da un’assunzione straordinaria del personale necessario. Si investa subito (anticipando quanto arriverà dall’Unione Europea) per far sì che tali servizi pubblici essenziali possano rispondere al meglio ai problemi derivati dalla pandemia.
Oggi, che in tutto il paese comincia a manifestarsi l’insofferenza verso provvedimenti governativi che lasceranno sul lastrico intere famiglie, i Cobas Scuola chiamano tutte/i alla mobilitazione per impedire il ritorno alla Didattica a Distanza, per difendere il diritto allo studio e quello alla salute.
Roma, 27 ottobre 2020
Esecutivo nazionale dei Cobas – Comitati di base della scuola COBAS_Comunicato 27 ottobre